May 28, 2025

Israele continua a usare la fame come arma di genocidio e spinge i civili in un’umiliazione caotica ai punti di distribuzione degli aiuti

Territori Palestinesi Occupati –L'Osservatorio Euromediterraneo per i Diritti Umani ha attribuito alle autorità di occupazione israeliane la piena responsabilità per l'aggravarsi della catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza. Israele ha progettato emesso in atto una politica di fame sistematica per quasi 600 giorni di genocidio, chiudendo completamente i valichi per 88 giorni consecutivi, impedendo l’ingresso degli aiuti essenziali.

Israele continua a usare la fame come arma di genocidio e spinge i civili in un’umiliazione caotica ai punti di distribuzione degli aiuti

Israele continua a usare la fame come arma di genocidio e spinge i civili in un’umiliazione caotica ai punti di distribuzione degli aiuti

Territori Palestinesi Occupati –
L'Osservatorio Euromediterraneo per i Diritti Umani ha attribuito alle autorità di occupazione israeliane la piena responsabilità per l'aggravarsi della catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza. Israele ha progettato emesso in atto una politica di fame sistematica per quasi 600 giorni di genocidio, chiudendo completamente i valichi per 88 giorni consecutivi, impedendo l’ingresso degli aiuti essenziali.

Ora, spinge i civili verso scene di caos e umiliazione ai punti di distribuzione sotto il suo controllo, in un sistema che rappresenta l’uso deliberato degli aiuti come armadi sottomissione, umiliazione e distruzione, e dimostra il crollo totale di ogni possibilità di accesso al cibo.

L'Osservatorio Euromediterraneo ha seguito attraverso il suo team sul campo i dettagli del meccanismo di distribuzione degli aiuti, supervisionato da una società americana creata da Israele, con il supporto di forze di sicurezza statunitensi private e soldati israeliani.

Il sistema è caratterizzato da un’umiliazione totale e dall’assenza di standard umanitari minimi, a partire dal luogo di distribuzione fino al metodo stesso. Migliaia di civili affamati sono stati costretti a camminare per decine di chilometri verso un’area di sicurezza controllata dall’esercito israeliano, dove sono stati spinti in corridoi recintati sotto stretta sorveglianza, ingruppi, per ricevere pacchi alimentari limitati, senza alcun sistema equo o dignitoso di distribuzione.