La Striscia di Gaza sta affrontando una delle più gravi catastrofi umanitarie della storia moderna, a causa di un assedio totale e di politiche di fame sistematiche che hanno portato al collasso quasi completo delle condizioni di vita, con casi documentati di decessi per fame diretta, e non solo per malnutrizione. Nonostante l’ampia copertura mediatica,
Rapporto Umanitario sull’Aggravarsi della Carestia nella Striscia di Gaza
15 Settembre 2025
Introduzione:
La Striscia di Gaza sta affrontando una delle più gravi catastrofi umanitarie della storia moderna, a causa di un assedio totale e di politiche di fame sistematiche che hanno portato al collasso quasi completo delle condizioni di vita, con casi documentati di decessi per fame diretta, e non solo per malnutrizione.
Nonostante l’ampia copertura mediatica, la quantità di disinformazione e narrazioni fuorvianti impone di chiarire alcune verità fondamentali che vengono deliberatamente oscurate dall'opinione pubblica internazionale.
Punti Chiave:
1. Non si tratta di una crisi finanziaria, ma di un assedio soffocante:
La crisi in corso non è causata da mancanza di donazioni o fondi, ma dal blocco israeliano che impedisce l’ingresso di cibo, medicinali e beni essenziali. Presentare la crisi come una semplice emergenza economica è un inganno deliberato o una grave distorsione della realtà. In questo contesto, centomila dollari non bastano per acquistare un solo chilogrammo di carne.
2. Una crisi pianificata che non si risolve con strumenti tradizionali:
Ciò che accade a Gaza non è una calamità naturale, ma il risultato di una strategia di fame deliberata. Le dichiarazioni politiche e le conferenze stampa non sono più sufficienti. È necessario organizzare proteste e sit-in continui, con strumenti innovativi e non convenzionali, per esercitare pressione reale al fine di rompere l’assedio.
3. Decessi causati dalla fame diretta:
Le morti non sono più solo una conseguenza della malnutrizione o della mancanza di assistenza medica. I bambini oggi muoiono letteralmente di fame, senza cibo, senza latte, senza acqua.
4. Assoluta assenza di sicurezza alimentare locale:
Le terre agricole e gli allevamenti sono stati distrutti. Le barche da pesca sono regolarmente bombardate e i pescatori arrestati, rendendo impossibile qualsiasi produzione alimentare interna. La popolazione dipende completamente dai valichi controllati da Israele.
5. Il rischio degli aiuti tramite lanci aerei:
I lanci aerei generano caos: solo i più forti riescono ad afferrare il cibo, mentre i più vulnerabili – bambini, malati, vedove e personale medico – vengono esclusi. Si tratta di una scena umiliante e degradante che aggrava la sofferenza collettiva.
6. L’intera popolazione soffre la fame:
La fame non è più un’eccezione o una condizione limitata. Riguarda tutti: medici e pazienti, madri e figli, giovani e anziani. Ci sono allarmi seri e credibili circa il rischio di morti di massa imminenti se l’assedio non verrà revocato immediatamente.
7. Procrastinazione internazionale che prolunga la catastrofe:
I negoziati vengono utilizzati come strumento di dilazione per guadagnare tempo e imporre nuovi fatti compiuti sul terreno. Da settimane, gli Stati Uniti continuano a promettere una “tregua imminente”, mentre Israele sfrutta questo tempo per intensificare l’aggressione e la politica di fame.
Conclusione:
Gaza sta subendo una delle campagne di fame sistematica più brutali della storia contemporanea, sotto gli occhi del mondo intero, in diretta, senza alcun intervento concreto per fermarla.
Il silenzio della comunità internazionale – e in particolare dei Paesi vicini – rappresenta un fallimento morale e una complicità evidente con il genocidio in corso contro i civili palestinesi.
Pertanto, ribadiamo la necessità di un’azione urgente, sia popolare che istituzionale, che includa:
• L’attribuzione della piena responsabilità legale allo Stato occupante e ai suoi alleati internazionali per i crimini di genocidio commessi contro il popolo palestinese,
• L’imposizione di sanzioni politiche ed economiche in tutte le forme disponibili,
• Il lancio di campagne di boicottaggio globale,
• Il rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti umani,
• Il ricorso alla Corte Penale Internazionale per perseguire i responsabili,
• E la richiesta di una cessazione immediata e totale dell’aggressione.
Che Dio abbia misericordia dei martiri, conceda pronta guarigione ai feriti, libertà ai prigionieri, e una vita dignitosa a chi è ancora vivo e attende un pezzo di pane.
ABSPP ODV