October 27, 2025

Report Eco ambientale nella Striscia di Gaza

A seguito del Genocidio in corso nella Striscia di Gaza, il United Nations Environment Programme (UNEP) stima che siano accumulate oltre 61 milioni di tonnellate di macerie entro la metà del 2025

Report Eco ambientale nella Striscia di Gaza

Report Eco ambientale nella Striscia di Gaza

Data: 27 ottobre 2025
A cura di: Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese in Italia (ABSPP ODV)

 

Contesto

  • A seguito del Genocidio in corso nella Striscia di Gaza, il United Nations Environment Programme (UNEP) stima che siano accumulate oltre 61 milioni di tonnellate di macerie entro la metà del 2025. (newseu.cgtn.com)
  • Del totale delle macerie, circa 15% (ossia approssimativamente 9,15  milioni di tonnellate) potrebbero essere contaminate da amianto, metalli pesanti o rifiuti industriali. (UNEP – UN Environment Programme)
  • In uno studio preliminare è stimato che almeno 4,9 milioni di tonnellate di macerie potrebbero essere contaminate da amianto proveniente da edifici più vecchi. (newseu.cgtn.com)

 

Rischi dell’Amianto

  • L’amianto è riconosciuto come sostanza cancerogena: le fibre inalate possono causare mesotelioma, cancro del polmone e malattie respiratorie croniche.
  • A Gaza, gli esperti avvertono che le fibre di amianto liberate dalla distruzione delle costruzioni rappresentano un “killer silenzioso”.     (PressTV)
  • Considerando l’esteso danneggiamento di abitazioni, tetti, rifugi e campi profughi, il potenziale di contaminazione risulta molto elevato.

 

Effetti Attesi

  • A medio-lungo termine, si prevede un aumento delle malattie respiratorie e cancerogene legate all’esposizione all’amianto, con una latenza  che può superare i 20–30 anni.
  • Le acque sotterranee e il suolo possono essere contaminati da amianto e da altri materiali pericolosi, compromettendo ambiente, agricoltura e salute pubblica.
  • I sistemi idrici, fognari e di raccolta dei rifiuti risultano in gran parte distrutti o compromessi nella Striscia di Gaza, aggravando ulteriormente il rischio ambientale. (UNEP – UN Environment Programme)

 

Situazione nei Campi Profughi

  • Non sono disponibili dati pubblici dettagliati che quantifichino     con precisione l’estensione del problema dell’amianto nei campi profughi.
  • Tuttavia, poiché molti alloggi sono costruzioni datate o abitative     d’emergenza, è altamente probabile che una parte significativa dei tetti     contenga cemento-amianto o coperture con amianto.
  • Le stime generali delle tonnellate contaminate includono anche     queste aree densamente popolate, rendendo la situazione particolarmente     critica.

 

Sfide e Necessità

Le capacità tecniche e finanziarie per la bonifica dell’amianto nella Striscia di Gaza risultano estremamente limitate.
È pertanto urgente attivare:

1.  Indagini ambientali e campionamenti per identificare i siti contaminati da amianto o altri materiali pericolosi.

2.  Un piano di smaltimento sicuro o di confinamento dei materiali contaminati.

3.  Protezione dei lavoratori e dei volontari impegnati nella rimozione delle macerie (dotazione di dispositivi di protezione individuale, maschere filtranti, tute sigillate, ecc.).

4.  Sensibilizzazione della popolazione rispetto ai rischi derivanti dalle polveri e dai materiali friabili.

5.  Monitoraggio continuo della qualità dell’aria, delle acque sotterranee e del suolo, per valutare gli effetti a lungo termine dei contaminanti.

 

Raccomandazioni Immediate

  • Integrare nei piani di emergenza e ricostruzione misure specifiche per la gestione dell’amianto e di altri rifiuti pericolosi.
  • Avviare la mobilitazione di fondi internazionali dedicati alla bonifica e allo smaltimento sicuro dei materiali contaminati.
  • Realizzare campagne di formazione e protezione per chi opera nella rimozione delle macerie.
  • Attivare un programma di screening sanitario per la popolazione esposta, con particolare attenzione ai campi profughi.
  • Prevedere nei nuovi progetti edilizi il divieto d’uso di materiali contenenti amianto, promuovendo materiali alternativi, ecologici e sicuri.

 

Conclusione

La crisi ambientale nella Striscia di Gaza rappresenta una minaccia immediata e a lungo termine per la salute pubblica e per l’ecosistema.
È necessario un intervento internazionale urgente, coordinato tra agenzie ONU, autorità locali e organizzazioni della società civile, per bonificare, ricostruire e proteggere la popolazione dagli effetti dell’amianto e delle altre sostanze tossiche disperse nel territorio.

 

Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese in Italia (ABSPP ODV)